La selezione artificiale, grazie alla quale è stata ottenuta l’oca domestica dalla specie Anser anser, ha consentito di produrre esemplari molto più pingui e prolifici della forma selvatica.
L’oca pur avendo le zampe palmate ed una ghiandola secernente una sostanza oleosa che lei si spalma col becco sulle penne per renderle impermeabili, non è un animale del tutto acquatico, preferisce infatti la terra ferma nutrendosi d’erba ed altre sostanze vegetali che l’uomo integra con sfarinati e granaglie.
Spesso si vedono branchi d’oche “pascolare “ nei prati, lontane dalla fattoria, ma non c’è nessun pericolo perché non sono più in grado di volare e sanno sempre trovare la strada per tornare a casa.Nel periodo della cova ambedue i sessi diventano molto aggressivi.
Le penne d’oca sono state per lungo tempo utilizzate per scrivere e furono usate anche da scrittori famosi per i loro romanzi.



L'OCA

NOME SCIENTIFICO:
Anser anser
CLASSE:
Uccelli
ORDINE:
Anseriformi
FAMIGLIA:
Anatidi
TEMPO DI COVA:
4 settimane
RIPRODUZIONE:
da 5 a 14 uova





Nel 1839 cominciò la produzione industriale dei pennini metallici che soppiantò l’uso delle penne d’oca, ma, nonostante le moderne e sofisticate tecnologie continuiamo a chiamare “penne”gli strumenti che usiamo per la scrittura.L’oca offre agli allevatori, oltre ai prodotti per uso alimentare (carne, uova, ecc.), anche il pregiato piumino con il quale si imbottiscono coperte e caldi capi d’abbigliamento.
L’oca è stata addomesticata in tempi molto antichi, infatti era già allevata dagli Egiziani e dai Romani.
Nell’antichità l’oca era simbolo di divinità, oggi invece è considerata un po’ “stupida” niente di più ingiusto, infatti è accorta, vigile, obbediente e capace d’affetto verso il suo padrone. Nello stesso tempo non è mai molto amichevole con gli estranei, basta ricordare l’episodio delle famose oche del Campidoglio che con i loro schiamazzi svegliarono i Romani all’arrivo dei Galli salvando così Roma!