La renna è un grosso cervide che vive in branchi numerosi nell’estremo Nord dell’Eurasia e del Nordamerica(dove viene chiamato caribù), nelle fredde pianure della tundra. Si nutre di erbe, muschi, licheni, cortecce di betulla e di salici.
In questa specie, unico caso nei cervidi, anche le femmine hanno le corna, più piccole di quelle dei maschi, che cambiano ogni anno.
Gli zoccoli delle renne sono particolarmente larghi e divaricati per permettere loro di camminare agevolmente sulla neve e sugli acquitrini.
Nel camminare le renne producono un rumore caratteristico non dovuto agli zoccoli, come si pensava un tempo ma al movimento dei tendini.
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LA RENNA
NOME SCIENTIFICO:
Rangifer tarandus
CLASSE:
Mammiferi
ORDINE:
Artiodattili
FAMIGLIA:
Cervidi
ALTEZZA AL GARRESE:
110 cm circa
PESO:
200 kg circa
GESTAZIONE:
8 mesi
RIPRODUZIONE:
1, raramente 2
MANTELLO:
grigiastro-marrone
( scuro in estate più chiaro in inverno)
Il rapporto uomo e renna è molto antico, come raccontano i graffiti nelle grotte, le pitture rupestri e le corna incise in Europa centrale. Risale infatti ai periodi delle grandi glaciazioni, che i paleontropolologi indicano anche come “ età della renna “.La renna costituiva infatti una risorsa primaria per la carne, il latte, il mantello e anche le corna per farne utensili e oggetti artistici. Ancora oggi per i popoli nomadi dell’estremo nord del nostro continente, i Lapponi, sono legati, come risorsa primaria, alla renna, di cui seguono le migrazioni.
La renna viene usata anche come animale da traino, come ci ricorda la tradizione natalizia nordeuropea, seconda la quale Babbo Natale girerebbe a distribuire i doni ai bambini con una slitta volante trainata da magiche renne.
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Gli accoppiamenti avvengono in autunno e i piccoli nascono quasi tutti nella seconda metà di maggio con una sincronia eccezionale. Nascono infatti quando i branchi, un tempo costituiti da milioni di individui, iniziano la loro migrazione verso nord, seguendo il progressivo sciogliersi delle nevi e fuggendo dalle infinite zanzare che iniziano la loro attività.
Poche ore dopo il parto i cuccioli sono già pronti a seguire le madri le quali, durante il lungo viaggio, adattano l’andatura a quella dei piccoli voltandosi frequentemente e chiamandoli con un particolare belato.
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